A Musile il progetto “Io non sono un cyber-bullo”
12 Maggio 2021La Città di Musile di Piave in prima linea contro ogni forma di bullismo. Ieri sera, in videoconferenza, si è concluso il progetto di prevenzione, iniziato 5 anni fa, intitolato “Io non sono un cyber-bullo”. L’iniziativa ha coinvolto, grazie all’ Associazione Ermes del dottor Jose Toffoletto, le classi quinte dell’istituto “Toti” per un totale di 88 studenti suddivisi in 5 classi.
Il percorso è proseguito di anno in anno con l’obiettivo di creare, soprattutto tra i più giovani, una maggior consapevolezza di un fenomeno centrale in un’epoca come quella moderna. Nonostante la pandemia Comune e associazione Ermes hanno voluto riunire tutti gli attori coinvolti in una piattaforma virtuale, tanto che ieri sera erano oltre una 30ina le persone collegate da casa. Presenti anche il sindaco di Musile di Piave, Silvia Susanna, l’assessore ai servizi sociali, Francesca Simiele, il corpo docente della Toti, preside, genitori e studenti.
«Il progetto è molto importante», dice Susanna Silvia Sindaco, «tanto più oggigiorno che c’è una forte spinta alla digitalizzazione. I giovani hanno a disposizione uno strumento che consente di ampliare la realtà molto di più rispetto a quanto accadeva in passato. Per questo motivo è importante la prevenzione e ben vengano queste iniziative. Un ringraziamento all’associazione Ermes, al dottor Toffoletto e agli insegnanti per l’importante lavoro che svolgono ogni giorno, aiutando le famiglie nel percorso di crescita dei nostri ragazzi».
«I temi emersi sono stati molteplici», spiega l’assessore Francesca Simiele, «a cominciare dalle difficoltà che i ragazzi hanno incontrato nel corso di quest’ultimo anno di pandemia, con la socialità che è venuta a mancare. Al contempo, però, ci sono stati anche riscontri positivi, come l’aumento del vissuto familiare conseguente alle restrizioni. Sul tema specifico del bullismo non sono emersi casi di particolare criticità sul nostro territorio: gli stessi ragazzi si sono dimostrati attenti alla problematica, avanzando anche delle proposte concrete. Credo sia necessario continuare a far rete -conclude Simiele- per capire i reali segnali del fenomeno e cercare le strategie per affrontarlo».