Territorio

Bibione, attive 25 telecamere grazie al progetto di videosorveglianza partecipata tra pubblico-privato

24 Aprile 2021

Sono già 25 gli occhi elettronici che vigileranno sui furti e i danni al patrimonio privato e pubblico a Bibione per l’estate 2021, oltre agli altri 60 che da anni “osservano” prettamente i luoghi pubblici.

Sta riscuotendo consensi da parte di imprenditori e commercianti del territorio sanmichelino il progetto di videosorveglianza partecipata portato a termine grazie alla collaborazione pubblico-privato e al lavoro sinergico fra le istituzioni che vede protagonisti l’amministrazione comunale di San Michele al Tagliamento – Bibione, l’amministrazione comunale di Venezia e la Questura veneziana. E in questi giorni sono arrivate altre richieste per installare le telecamere.

«È giusto ribadire che una volta che il privato ha acquistato la telecamera cede poi le immagini all’ente pubblico dove c’è un addetto che le esamina per eventualmente fornire ogni utile informazione visiva per catturare il potenziale ladro di turno o il vandalo che arreca danni agli immobili – ha spiegato il sindaco Pasqualino Codognotto –. Siamo soddisfatti delle ulteriori 25 telecamere che saranno azionate, comprese quelle di Bibione spiaggia. È nostro obiettivo continuare su questa strada e quando il sistema prenderà il via molti altri chiederanno di aderire alla convenzione. Pur in un periodo di pandemia, avere adesioni corrispondenti a 25 occhi attivi significa che il progetto è molto gradito. La spiaggia ne avrà di più e non sarà violata la privacy delle persone perché solo il pubblico ufficiale è autorizzato a prendere visione delle immagini».

La convenzione era stata presentata nel gennaio scorso nella sede della delegazione comunale di Bibione, alla presenza anche dei rappresentanti di tutte le categorie economiche, rimasti favorevolmente colpiti dalla tecnologia applicata. La località turistica di Bibione che in tempi normali arriva a circa sei milioni di presenze in un anno è tra la prime nel Veneto a “sposare” un progetto innovativo che va in una logica di efficace collaborazione istituzionale, al fine di conseguire obiettivi di maggiore tutela del territorio e di rafforzamento della sicurezza urbana.

Codognotto si è soffermato anche sull’importanza della prevenzione: «Nasce dall’esigenza di tutelare sempre di più le persone e i loro beni, specie quando in città nel periodo estivo si muovono oltre 150mila persone al giorno. Il comandante Cremasco ha operato con professionalità sia con il Comune di Venezia, che con la Prefettura e la Questura. Se vogliamo, questo è un progetto che può definirsi pioneristico per ampiezza e tecnologia applicata ma è la strategia necessaria per continuare a garantire sempre migliori condizioni di sicurezza».