Territorio

Bibione: entro fine anno spiaggia ripulita da detriti.

26 Dicembre 2020
Sono iniziate a Bibione le operazioni di pulizia di quattro chilometri di spiaggia, invasi da legnami e detriti portati della mareggiata e dal maltempo dei giorni scorsi. La conclusione dell’intervento è prevista per la fine dell’anno, con un costo che supera i 30mila euro.
 
Il presidente della Bibione Spiaggia Gianfranco Prataviera, in costante contatto con il sindaco del Comune di San Michele al Tagliamento e città di Bibione Pasqualino Codognotto, si è incontrato anche con rappresentanti del Genio Civile per valutare interventi di tutela dell’arenile.
Codognotto ha sottolineato: «si continua a lavorare auspicando arrivino le risorse da parte degli Enti vista la situazione».
 
Nel frattempo è nata l’idea per il nuovo anno della piantumazione di piante, le amofile, fornite dalla Regione che dovrebbero essere a disposizione nel marzo prossimo. Le amofile sono piante che anche se invase da acqua salmastra non soffrono, ma resistono bene e soprattutto hanno radici talmente profonde in grado di trattenere la sabbia.
 
Il sindaco Codognotto che, come presidente della Conferenza dei sindaci del litorale Veneto, già si è attivato per organizzare una video conferenza con il Sottosegretario all’Economia Baretta sul problema ha sottolineato: «il “clima pazzo” con il forte maltempo purtroppo è diventato una costante oltre all’erosione che dall’anno scorso ad oggi si è portata via 140mila metri cubi di sabbia. Si tratta di una quantità impressionante di materiale da rimuovere, registriamo una delle situazioni peggiori in questi ultimi anni.
Dobbiamo comprendere quali sono le fragilità della nostra realtà territoriale, da anni ci confrontiamo con gli Enti superiori per capire l’entità dei disastri e della spiaggia devastata. Non è possibile “tamponare” anno dopo anno e poi ritrovarci a dover affrontare gli stessi problemi».
Erosione costiera e smaltimento del materiale spiaggiato sono problemi che interessano tutta la costa, da Bibione a Rosolina, e per i quali più volte è intervenuta la stessa
Unionmare Veneto con il presidente Alessandro Berton, avanzando o sostenendo proposte per cercare delle soluzioni.
 
«Per quanto riguarda il materiale legnoso portato sulle spiagge dalle mareggiate – commenta Berton –, abbiamo più volte avanzato la proposta che possa venire considerato biomassa e non rifiuto speciale. Solo così sarà possibile intervenire lungo la costa senza dovere sostenere costi ingenti».
Il tema è stato anche al centro di una Proposta di Legge (da parte della parlamentare sandonatese, Giorgia Andreuzza) già approvata dalla Camera, ma ferma in Senato.
 
Anche in merito all’erosione costiera, il presidente dei balneari del Veneto aveva preso una forte presa di posizione dopo la mareggiata di inizio dicembre, chiedendo interventi strutturali urgenti: «se non interverremo quanto prima con progetti strutturali, non sarà la Bolkestein a portarci via le spiagge, ma le mareggiate.
 
Non è più possibile procedere con interventi a spot e vanno avviati piani di intervento strutturali. Per farlo bisogna procedere in due modi. Nel primo, la Regione individui un capitolo di bilancio, agganciato al turismo, dedicato a questo tipo di interventi, che oggi manca. E poi, una quota dei fondi Next Generation, all’interno del Recovery Fund, sia a sua volta destinata per il turismo balneare».