Erosione costiera, Sara Moretto: urgente un piano nazionale di tutela e salvaguardia
16 Luglio 2020È di ieri il report di Legambiente Veneto in merito all’erosione costiera, dove si riporta che le zone più colpite dal fenomeno erosivo sono quelle di Jesolo, Caorle, Eraclea e Bibione, spiagge peraltro già “protette” da pennelli e fornite di sabbia con ripascimenti a più riprese.
«Occorre riflettere su interventi per semplificare, e non complicare, il sistema naturale costiero – è stato il commento di Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto –, attraverso un monitoraggio frequente della morfologia costiera allo scopo di analizzare in dettaglio il trasporto litoraneo delle sabbie, con l’obiettivo di mantenere il più possibile una struttura di difesa naturale, rappresentata in primis dalla spiaggia emersa/sommersa e dalla sua capacità resiliente, evitando irrigidimenti della costa che non sono coerenti con la sua naturale dinamicità».
Sull’argomento è intervenuta oggi la deputata Sara Moretto, capogruppo di Italia Viva in Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera: «L’erosione costiera sta mettendo seriamente a rischio le nostre coste, serve un piano nazionale e il ripristino di Italia Sicura. I dati diffusi da Legambiente Veneto, che riferisce di 52 km di tratti del nostro litorale in erosione, sono allarmanti.
Questi dati rendono evidente l’urgenza di un Piano nazionale di tutela e salvaguardia, come ho chiesto a più riprese in passato. È necessario ripristinare la Struttura di missione Italia Sicura, che si è già dimostrata utile a superare la logica delle emergenze per lavorare in un’ottica di prevenzione.
Serve una fase di pianificazione per la difesa delle coste, da integrare con la pianificazione di bacino. Un’azione necessaria non solo per tutelare l’ambiente, ma anche per salvaguardare il comparto turistico che tanto è centrale per la nostra economia».
Moretto insiste affinché il Tavolo Nazionale sull’erosione costiera, che nel 2018 produsse le Linee guida continui il proprio lavoro e chiede «l’attivazione di una cabina di regia al Ministero dell’Ambiente per tradurre quelle Linee guida in un Piano nazionale sull’erosione costiera.
Non possiamo restare a guardare inermi: dobbiamo mettere in campo, a tutti i livelli istituzionali, soluzioni efficaci per contrastare il fenomeno e salvaguardare le nostre coste».