Politica

Jesolo, Zoggia risponde a Confcommercio: inascoltate le nostre ragioni

26 Giugno 2020

A seguito della presa di posizione di Confcommercio nei confronti dell’amministrazione comunale di Jesolo e dell’ordinanza “anti-alcol” firmata dal sindaco Zoggia, il primo cittadino interviene sulle parole del delegato Ascom Jesolo, Alberto Teso:

«Quanto accaduto ieri con la plateale presa di posizione e l’abbandono dell’incontro da parte dell’associazione e dei suoi rappresentanti, Alberto Teso e del direttore Andrea Granzotto è surreale. Le stesse parole usate dal delegato di Ascom per prendere posizione contro l’amministrazione e il suo operato lasciano esterrefatti. Sia l’avvocato Teso che il direttore Granzotto non si sono posti il problema di ascoltare ciò che l’amministrazione aveva da dire, preferendo lasciare l’incontro e trarre conclusione del tutto arbitrarie. In particolare il delegato Testo, se avesse avuto la pazienza di ascoltare, avrebbe compreso che l’incontro non era rivolto a discutere o a condividere il testo dell’ordinanza, perché quest’ultimo, nella forma in cui è stato approvato, è stato integrato con le indicazioni pervenute dalla Prefettura a seguito degli incontri avuti negli ultimi giorni. Se avesse avuto la pazienza di ascoltare, come fatto da chi è stato presente alla riunione, avrebbe compreso lo sforzo fatto dal sottoscritto per venire incontro alle attività e contemperare le diverse visioni e opinioni rispetto ai fatti accaduti e alle possibili soluzioni. Se avesse avuto la pazienza di ascoltare, avrebbe compreso che l’atto approvato ha permesso di evitare scenari ben diversi e, a ben vedere, con maggiori conseguenze proprio per i locali. Sempre se avesse avuto la pazienza di ascoltare, l’avvocato Teso avrebbe compreso che l’amministrazione non ha smesso di ritenere che la migliore soluzione alla situazione della “cattiva movida” sia la presenza di un presidio fisso delle Forze dell’ordine, garanti dell’ordine pubblico. Rispetto a tutto questo, Ascom ha invece preferito non ascoltare, permettendosi però di intervenire e giudicare l’operato senza coscienza dei fatti. Il tutto facendo passare l’amministrazione come il “cattivo di turno”. È un gioco, questo, a cui non intendiamo partecipare e rispetto al quale ci sentiamo di poter rispedire al mittente le accuse ingiustificate che ci sono state rivolte. Di fronte all’impegno che abbiamo messo in campo e per evitare di trovarci di fronte ad una situazione ben diversa la presenza, l’ascolto e poi la collaborazione, anche di Ascom sarebbe stata auspicabile».