Cronaca

3 Maggio, giornata internazionale per la libertà di stampa

3 Maggio 2020

Il 3 maggio è la data che celebra i principi fondamentali della libertà di stampa, per valutare la libertà di stampa in tutto il mondo, per difendere i media dagli attacchi alla loro indipendenza e per rendere omaggio ai giornalisti che hanno perso la vita nell’esercizio della loro professione.

La Giornata internazionale per la libertà di stampa fu proclamata il 3 maggio del 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dietro raccomandazione della Conferenza Generale dell’UNESCO. Il giorno fu scelto per ricordare il seminario dell’UNESCO per promuovere l’indipendenza e il pluralismo della stampa africana (Promoting an Independent and Pluralistic African Press) tenutosi dal 29 aprile al 3 maggio del 1991 a Windhoek (Namibia). Questo incontro portò alla redazione della Dichiarazione di Windhoek (potete scricarla in fondo alla pagina). Il documento è un’affermazione dei principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti umani.

La Dichiarazione fa un richiamo esplicito all’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo il quale stabilisce che “Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione, tale diritto include la libertà di opinione senza interferenze e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza frontiere”.

 

Libertà di opinione ed espressione, la classifica dei Paesi:

Al primo posto, anche per il 2020 troviamo la Norvegia, seguita dalla Finlandia e dalla Danimarca. All’ultimo posto la Corea del Nord, che ‘ruba’ la maglia nera al Turkmenistan.
L’Italia si classifica al 41esimo posto dietro a Paesi come Ghana, Sud Africa e Burkina Faso.
L’Europa rimane il continente più favorevole alla libertà di stampa, nonostante le politiche repressive di alcuni paesi dell’Unione europea e nei Balcani, seguito dalle Americhe (Nord e Sud) e dal continente africano che ha registrato cali significativi, in particolare causati da detenzioni arbitrarie e attacchi online a lungo termine.

 

A questo link potete leggere l’intervista al presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine Dei Giornalisti, Carlo Verna: https://www.interris.it/copertina/carlo-verna-odg-il-giornalista-medico-contro-le-fake-news-ma-servono-piu-tutele/

 

Qui potete scaricare, invece, il testo della Dichiarazione di Windhoek:
dichiarazione-di-Windhoek