Sanità

Ospedale di Portogruaro, dal primo marzo eseguiti 475 interventi

29 Aprile 2020

Sono 475 gli interventi chirurgici totali effettuati all’ospedale di Portogruaro dal primo marzo ad oggi. Un’attività che non si è mai fermata, nonostante le difficoltà legate all’emergenza Coronavirus che hanno imposto misure straordinarie dal punto di vista sanitario.

Gli interventi in elezione per patologie indifferibili e gli interventi urgenti hanno riguardato le varie specialità del nosocomio; quella che in questo intervallo di tempo ha eseguito più operazioni è stata urologia (134), seguita da chirurgia (108), ortopedia (103), otorinolaringoiatria (48), ostetricia e ginecologia (35), anestesia e rianimazione (23), cardiologia (16) e chirurgia vascolare (8). Per un totale di 475 interventi.

«In questo particolare momento storico legato alla presenza del Coronavirus – spiega il dottor Francesco Fidanza, direttore del dipartimento chirurgico dell’Ulss4 – seguendo le indicazioni regionali e aziendali abbiamo assicurato lo svolgimento di tutte le prestazioni in urgenza, oncologiche in classe A.
La riduzione dell’attività nelle sale operatorie ha permesso di garantire la massima efficienza al Covid-Hospital di Jesolo che necessita di molte risorse umane. Tutte le unità operative, ossia chirurgia, ortopedia, urologia, otorinolaringoiatria, chirurgia vascolare e ginecologia, hanno comunque continuato a lavorare molto anche in questo periodo, garantendo la massima sicurezza ai pazienti».

I pazienti urgenti in arrivo dal pronto soccorso, che hanno necessitato del ricovero urgente in area chirurgica, vengono gestiti in stanze attrezzate-covid ricavate in ogni reparto; i pazienti oncologici, prima del ricovero ospedaliero, attualmente vengono valutati e viene effettuato loro il tampone naso-faringeo per accertare l’eventuale contagio da coronavirus.

Il blocco chirurgico sta ora lavorando per tornare alla consueta operatività: «Ci stiamo organizzando per ampliare i ricoveri e le sedute operatorie tenendo sempre presente che dobbiamo tenere alta l’attenzione perché il virus è ancora in circolazione».