Sanità

Coronavirus, chiusura temporanea del Centro Diurno

10 Aprile 2020

Dal 9 Marzo, a seguito delle disposizioni di chiusura delle strutture semiresidenziali, in relazione all’epidemia di coronavirus, anche il ‘Centro Diurno’ di San Donà di Piave, gestito dall’Associazione Solidarietà Dicembre ’79, è stato chiuso formalmente all’utenza.

Struttura terapeutico-riabilitativa Semiresidenziale per tossico-alcoldipendenze dell’AULSS4, orientata, come un target elettivo, a pazienti con comorbilità psichiatrica severa, il Centro è divenuto promotore di una serie di attività, azioni educative e nuove strategie di contatto per mantenere la continuità del servizio terapeutico-riabilitativo erogato ai propri utenti, che improvvisamente hanno temuto di dover interrompere il proprio percorso riabilitativo.

 

Anita Perissinotto, responsabile del Centro:
«Sebbene la struttura sia chiusa, il Centro Diurno con i suoi operatori continuava la sua attività e così il loro percorso. Tra gli obiettivi che l’equipe ha desiderato portare avanti, prioritario il poter mantenere la presa in carico dell’utente e il proprio programma di cura, supportando la cura di sé, offrendo strumenti utilizzabili nel quotidiano, attivando nuove modalità strategiche di intervento e di comunicazione a distanza. A tal scopo sono stati attivati appuntamenti telefonici quotidiani per monitorare lo stato psico-fisico, promuovere buone prassi e intervenire per prevenire comportamenti a rischio. Tra gli interventi psico-educativi vi è ad esempio l’invio di schede di auto/etero-osservazione cognitivo-comportamentale che necessitano di compilazione giornaliera da parte dell’utente, attraverso le quali vi sia una strutturazione del tempo, micro-obiettivi quotidiani, piccole attività da portare avanti con impegno Inoltre si è pensato di inviare audio e video tutorial per cercare di stimolare e alleviare la fatica dell’utente e delle famiglie che attraversano questo periodo così difficile per tutti.

I colloqui in videochiamata sono stati molto apprezzati al punto che in breve tempo è stata data l’opportunità di poter vivere a distanza anche gli incontri gruppali. All’azione quotidiana verso l’utenza è stata mantenuta la comunicazione con i Servizi e le famiglie; in particolar modo è risultato fondamentale anche in questo momento il Ser.D. non solo per il ruolo di Servizio inviante ma per il rapporto di collaborazione, supporto reciproco e condivisione progettuale che ci unisce da anni.

Colgo l’occasione per ringraziare le Istituzioni, i volontari e gli Educatori che sostengono con professionalità e affetto l’Associazione».

 

Giovanna Bortoluzzi, coordinatrice del Centro:
«Gli operatori si sono impegnati da subito ad essere ‘vicini a distanza’ e stanno preparando la Struttura all’accoglienza degli ospiti, mantenendo vive le attività di laboratorio come l’assemblaggio e la Horticultural Therapy attraverso la cura della serra e dell’orto».

 

(Immagine tratta da Google Street View)