Cronaca

Unionmare Veneto al convegno Unesco sugli oceani

20 Dicembre 2019

Nella sede dell’Ufficio regionale per la scienza e la cultura dell’UNESCO in Europa, a Venezia, si è tenuto il primo “Ocean Literacy Professional Development for the Private Sector”. L’evento è stato organizzato congiuntamente alla Commissione oceanografica intergovernativa dell’UNESCO, allo scopo di mettere a confronto settore imprenditoriale e ricercatori su come il degrado ecologico marino indotto dall’uomo comporti la perdita dei benefici degli oceani per la società e come le azioni dell’uomo a sua volta influenzi gli oceani.

La due giorni di evento ha visto anche la partecipazione e l’intervento del presidente di Unionmare Veneto, Alessandro Berton, che ha presentato l’importante progetto di Citizen Science “Sentinelle del Mare”, organizzato in esclusiva da Unionmare sulla Costa Veneta durante la scorsa estate e avente tra gli obiettivi principali la salvaguardia dell’ambiente attraverso il monitoraggio le acque, verificandone lo stato di salute e catalogandone flora e fauna marina, con l’aiuto di cittadini ed operatori di categoria.

 

Francesca Santoro, Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO:
«Il convegno è stato l’occasione per discutere dell’importanza dell’oceano nell’economia mondiale e per unire assieme ricercatori, mondo dell’impresa, lavoratori dell’ambito pubblico e delle organizzazioni non governative, per capire come tutti insieme possiamo lavorare per portare avanti il tema della sostenibilità».

 

Alessandro Berton,  presidente di Unionmare Veneto:
«Siamo orgogliosi che UNESCO abbia scelto questo importante progetto che la scorsa estate abbiamo coordinato sulla costa veneta per Confturismo nazionale. Una buona pratica di come il mondo delle imprese sia riuscito a dare importanza a tematiche fondamentali come l’attenzione alla sostenibilità ambientale e l’attenzione alle risorse naturali.

I ricercatori presenti in sala hanno molto apprezzato il fatto che siamo riusciti a mettere a sistema realtà diverse, oltre che diverse località balneari. Andando quindi al di là del contatto scientifico con gli ospiti che frequentano le nostre spiagge, abbiamo coinvolto i biologi dell’Università di Bologna con tutti quegli attori che si occupano di sostenibilità e ci aiutano a proteggere le risorse ambientali, che rappresentano indubbiamente il fulcro del prodotto turistico della costa veneta, come i diving centre, la guardia costiera ausiliaria e il consorzio di bonifica».