Cultura ed Eventi

San Donà, “Classici Contro” al Teatro Metropolitano Astra

7 Febbraio 2023

I Classici Contro dell’ Università Ca’ Foscari Venezia ritornano nei teatri per guardare al mondo attuale con gli occhi e le parole dei poeti e dei filosofi antichi. Saranno in scena al Teatro Metropolitano Astra di San Donà giovedì 16 febbraio, alle ore 20.45 in sinergia col Liceo Classico Montale.

Mettersi in discussione con tremila anni di pensieri e con le parole dei giovani, questo è l’obiettivo.

«Il tema, più che mai impegnativo, è, con una parola greca, ERIS – spiegano dal Liceo –. Significa contesa, conflitto, scontro. La natura dell’uomo è fatta proprio di questo. Si ragiona, allora, sulla guerra e sulla violenza che sta dentro agli uomini, ma anche sulle vie che ci permettono di superare la lotta di tutti contro tutti. Questo è il segno positivo che possiamo cercare nei disastri della storia degli uomini: lo sport, l’agone, la gara, il confronto diventano, a partire da Olimpia, il simbolo potentissimo dell’amicizia e della pace.

Tra sport e guerra non c’è contatto, non c’è contaminazione possibile. È bene cominciare da una traccia di speranza».

Aprirà la serata il Coro del Liceo Classico e Linguistico Montale che darà voce alla favola più antica d’Europa: è il dialogo dell’usignolo e dello sparviero, che parla di violenza e di sopraffazione.

«Il mondo è fatto di hybris, a noi il compito di pensare altre vie».

La direzione e le musiche sono del maestro Francesco Rossi.

Il programma proseguirà con le parole di Alberto Camerotto, l’ideatore con Filippomaria Pontani del progetto.

«Sarà momento straordinario, perché, a nome dei Classici Contro di Ca’ Foscari e dell’Associazione Italiana di Cultura Classica, premierà la professoressa Grazia Dalla Mutta per il coraggio e la bellezza delle azioni culturali del Liceo Montale, che si è distinto per questo tra molti in Italia nei tempi difficilissimi della pandemia. Ma sarà messa subito in gioco anche l’idea fondamentale della serata. Se siamo fatti di contese e di scontri, lo sport può essere il primo formidabile segno di civiltà. Lo spiega Omero, lo dice Ulisse in persona nell’isola utopica dei Feaci».

Ad approfondire le questioni toccherà quindi a Enrico Chies (Laboratorio di Ricerca Aletheia Ca’ Foscari), giovane specialista di epica greca e di agoni sportivi degli eroi.

«Per gli eroi omerici, lo sport è una cosa seria. Quando scendono in campo per le gare, gli eroi si cimentano con il massimo impegno, affrontano scontri duri, difficili, che talvolta possono diventare anche violenti e pericolosi. È il XXIII canto dell’Iliade. Ma lo sport è il contrario della guerra. È, possiamo dire, il ripudio della violenza. Anche gli eroi sanno che cos’è il fair play, ovvero sanno perfettamente che in una gara ci sono limiti che non possono mai essere superati. Anzi, il confronto sportivo è sempre la via per costruire il rapporto e il dialogo tra gli uomini. Il vincitore aiuta lo sconfitto a rialzarsi, il rispetto e l’ammirazione dell’altro stanno tra le regole del fair play e della vita già al tempo degli eroi».

Saliranno poi sul palco le classi del Liceo Montale che con i loro autori quotidiani narrando il senso dello sport nel mondo antico: risuoneranno così i versi di Omero e di Virgilio, il dialogo ironico di Luciano sui famosi giochi di Olimpia, insieme alle potenti parole sulla buona eris del Sublime, mentre Seneca ammonirà con il suo motto: “Marcet sine adversario virtus”, ossia non c’è vera virtù senza un avversario.

Il microfono passerà, infine, a quelli che respirano ogni giorno lo sport e le regole della giusta contesa. È la grande sperimentazione dei Classici Contro, mettere insieme Omero e il Rugby, dentro al teatro davanti alla città, le cose più antiche e la vita di adesso. L’idea nasce dalle aule di Ca’ Foscari con il basket, ma in città la grande impresa è il rugby.

Saliranno allora sul palco Alberto Marusso, presidente del Rugby San Donà, Giancarlo Pivetta, grande campione della Nazionale Italiana, ora allenatore del Rugby San Donà, e con loro i giocatori della prima squadra. E insieme anche un profondo conoscitore di questo bellissimo sport, Luigino Zecchinel.

«Il Rugby è un gioco di contatto. Gli omeristi direbbero un gioco da eroi epici. Anzi, lo direbbe Omero in persona. Fa sperimentare che la lealtà, il rispetto dell’avversario, delle regole e di chi ne sorveglia la giusta applicazione, l’arbitro, non sono opzionali nell’atto della competizione. Il rugby crea abitudine, attitudine e allena a comportamenti che vanno ben oltre il recinto di gioco. E ancora una peculiarità non da poco. Un incontro di rugby dura tre tempi, due sono sul terreno di gioco, ma ce n’è un terzo, non meno importante, dedicato alle “trattative di pace”, che seguono dopo la contesa, anche quella più dura. Da sempre questi scontri epici si suggellano banchettando tutti assieme, chi vince e chi perde. La vera gara è quella di superare l’avversario in amicizia e ospitalità, è sempre questa la cosa più bella. Ecco perché il gioco del rugby, splendida metafora della nostra vita, da oltre sessant’anni si pratica anche a San Donà. Anche dentro al Liceo Montale, a confronto con Omero. È storia, con un coach d’eccezione, il professore di greco Luigi Salvioni. Queste sono le glorie di un grande liceo cittadino».