Fossalta di Piave, Ceggia e San Donà, dichiarati da Legambiente rifiuti free
8 Luglio 2022Sono sette i Comuni di Veritas dichiarati da Legambiente rifiuti free, di questi tre sono nel Veneto orientale: Comune di Fossalta di Piave (categoria meno di 5.000 abitanti); Ceggia (tra 5.000 e 15.000 abitanti) e Città di San Donà di Piave (oltre 15.000 abitanti).
La graduatoria dei Comuni rifiuti free viene elaborata ogni anno da Legambiente, incrociando la percentuale di differenziata dell’anno precedente (comunque superiore al 65%) con la produzione di rifiuto secco residuo, che deve essere inferiore a 75 kg/anno per persona, calcolando anche gli inerti raccolti attraverso i Centri di raccolta comunali (non oltre 15 kg/anno per persona) e il compostaggio domestico della frazione organica (fino a un massimo di 80 kg/anno per persona).
Fossalta di Piave ha dunque raggiunto nel 2021 il 90,4% di differenziata e 52,7 kg/pro capite/anno di rifiuto secco residuo, Ceggia 96,5% e 53,1 kg, San Donà di Piave 80,9% e 70,6 kg.
Da segnalare che San Donà di Piave è il nono e Comune Veneto per numero di abitanti e il più popoloso tra i 14 premiati.
Anche Veritas rientra nella classifica dei migliori 25 gestori d’Italia, con una differenziata media calcolata con il metodo di Legambiente del 71,3% e 154,5 kg/anno per abitante di rifiuto secco residuo
Un ottimo risultato, soprattutto se si tiene conto che nessun gestore considerato nella classifica opera in un territorio così popoloso e turistico come il nostro, che in periodo pre Covid faceva registrare 50 milioni di presenze turistiche all’anno.
Ma la sola quantità pro capite di rifiuto secco residuo – pur con il correttivo dei mesi turistici previsto Legambiente – non è un indicatore realistico, soprattutto se applicato a grandi città o territori con massiccia presenza di studenti, turisti e pendolari.
Non a caso al vertice della classifica di Legambiente dei Comuni rifiuti free veneti ci sono tre Comuni trevigiani (Monfumo 1.305 abitanti, Maser 5.129 e Vedelago 16.491) dove il turismo è numericamente molto scarso.
Questo metodo di calcolo spiega anche l’assenza di Venezia che, invece, l’anno scorso è stato dichiarato da Ispra il secondo grande Comune italiano per percentuale di differenziata.
Questo criterio, inoltre, non tiene conto dei sistemi di smaltimento e di quanto questi siano virtuosi. Veritas, ad esempio, è la prima azienda in Italia ad aver tracciato e certificato le filiere di tutti i rifiuti raccolti e ogni anno fa registrare alte percentuali di differenziata. Nel 2021, infatti, la media dei 45 Comuni gestiti dal Gruppo è arrivata al 72,94%, con Fossalta di Piave che addirittura ha differenziato il 90,53%, 22 che hanno superato l’80% e altri 15 il 75%.
Inoltre, già da anni, Veritas porta in discarica solo il 3% delle oltre 500.000 tonnellate di rifiuti raccolte ogni anno nel proprio territorio. Restano, quindi, circa 150.000 tonnellate di rifiuto secco residuo che diventano 60.000 tonnellate di Css (Combustibile solido secondario), dopo il trattamento e un’ulteriore cernita per cercare di recuperare altri materiali riciclabili che i cittadini per errore hanno conferito nel secco residuo.
Questo Css – prodotto da rifiuti che le attuali tecnologie non permettono di riciclare – viene poi trasformato in energia elettrica nell’impianto di Fusina.
Nel nostro territorio, dunque, il 97% dei rifiuti prodotti dai cittadini è riciclato, riutilizzato o trasformato.