Coldiretti, allarme per i danni causati dagli animali selvatici
8 Giugno 2022Le campagne veneziane sono infestate da specie nocive, una tra tutti, la nutria. “La presenza incontrollata della nutria rappresenta un grave pericolo per l’incolumità pubblica, in particolare con riferimento al rischio idraulico, al rischio per la circolazione stradale e non ultimo ai danni provocati alle produzioni agricole” afferma Andrea Colla presidente di Coldiretti Venezia.
Gli agricoltori si trovano ad affrontare la situazione che è diventata ormai ingovernabile con la beffa che i danni causati alle produzioni sono irrisarcibili. Dapprima infatti la nutria è stata esclusa dalla fauna selvatica oggetto di tutela, da qui la conseguenza dell’inapplicabilità dei piani di controllo numerico delle nutrie messi in campo dalle ex Province. Il tentativo di risolvere la questione da parte dello Stato, trasferendo gli interventi di controllo delle nutrie in capo alle amministrazioni comunali, non ha dato gli effetti sperati. Le difficoltà operative sono all’ordine del giorno con una conseguente situazione di disomogeneità nell’azione di contenimento per lo smaltimento delle carcasse.
“Il problema è davvero serio- rincara il direttore Giovanni Pasquali- arrivati a questo punto, c’è la necessità di un intervento risolutivo.” Non è tutto, infatti le campagne sono prese di mira anche dalle oche selvatiche (specie protetta) che vanno ghiotte di frumento ma provocano danni ingenti a tutte le colture in particolare nelle zone limitrofe alla laguna da dove migrano in cerca di cibo e non possiamo tralasciare la presenza in particolare a nord della nostra provincia, di cinghiali e caprioli che scorrazzano indisturbati tra vigneti e orti arrecando danni alle colture.
“In un momento così difficile e delicato, dopo una pandemia e con la guerra in Ucraina, stiamo mettendo a rischio la nostra capacità produttiva. E’ paradossale che con i costi fuori controllo, noi dobbiamo spendere di più per coltivare e il raccolto ci viene distrutto dai selvatici.” conclude Andrea Colla.
Intanto, nelle campagne liventine sono tornate in azione anche le volpi. Nei giorni scorsi, uno o più esemplari hanno fatto razzia nei pollai della zona di Sant’Elena. Almeno quattro gli allevamenti rurali visitati dalle volpi. Non è escluso che possano avere la loro tana tra i rovi della golena del fiume. Esasperate le famiglie degli agricoltori.