Musile, conclusa la mostra fotografica di Sara Vinale
11 Aprile 2022«Io imposto lo scatto, il resto la fa la natura».
C’è molta modestia nelle parole della musilense Sara Vinale, artista poliedrica che spazia dalla fotografia alla musica, sperimentando tutto il buono che le varie forme d’arte hanno da offrirle.
Il primo approccio alla macchina fotografica l’ha avuto a 16 anni, grazie all’attrezzatura analogica del padre, una Olympus OM10. Poi nel 2010 l’acquisto della prima reflex, un desiderio realizzato.
«Proprio nel 2010 ho scattato la mia prima foto a un temporale. A dei fulmini per la precisione, e ho capito subito che sarebbe diventata una bella passione. Ho iniziato quindi a studiare come leggere le mappe radar e le condizioni del vento, per capire dove e quando arrivano i temporali, per fotografarli al meglio.
Di settimana in settimana controllo le previsioni, per vedere dove saranno i prossimi temporali».
Una fotografa solitaria in mezzo agli elementi della natura, a proprio agio con questo elemento indomabile, spinta dalla grande passione ma mai mettendosi in condizioni di pericolo.
«Non è un’attività programmabile quella di fotografare i temporali, io posso solo impostare lo scatto, il resto lo fa la natura».
E quando il cielo si fa cupo all’orizzonte, soffocando la luce del sole, i più scappano cercando riparo mentre lei arriva felice. Una vera e propria “Storm Chaser” come le piace definirsi.
«La foto più bella l’ho scattata due anni fa a Millepertiche, a una super-cella in formazione. L’ho seguita in tutte le fasi di formazione sopra Venezia, fino all’arrivo a Millepertiche, con varie sequenze di scatti».
Dieci anni di fotografie dedicate ai temporali che sono quindi finite nella mostra “Nella distesa dei cieli”, conclusasi pochi giorni fa a Musile.
«Si tratta della mia prima mostra ufficiale, incoraggiata dalla richiesta dell’assessore alla cultura di Musile Luciano Carpenedo, spinta dal mio ragazzo Daniele e con il supporto di Piero Montagner».
Un titolo tutto ispirato alla Genesi dell’Antico Testamento, attualissimo nella settimana che precede la Pasqua, e in linea con la prossima mostra inaugurata proprio questa sera dall’Associazione Socio-Culturale FOUR “Sulla via della croce”.
«Si tratta di scatti che volevano mostrare la maestria della natura nel creare tavolozze di colori immense ma anche sensazioni contrastanti di bellezza, stupore e angoscia, cupezza. La mostra voleva dare una lettura quasi romantica e dolce dei fenomeni in un clima immersivo che potesse stimolare i nostri sensi
affinché ci porti a guardare il prossimo temporale con “occhi diversi”. Perché andare incontro a qualcosa che ci fa “paura”, che ci spaventa, può addirittura meravigliare.
Mi ha molto colpito l’affluenza alla mostra, con tanta gente arrivata anche da fuori città, come Oderzo, Treviso, Belluno e Bassano. Tanti anche gli esponenti politici come anche fotografi e presidenti di associazioni fotografiche e culturali. Più bello di tutto, però, è stato vedere un gruppo di bambini, appassionati di temporali, che hanno trascinato i genitori alla mostra pur di venire a vederla».
Terminata questa esperienza non è tempo di riporre le opere in cantina però per Sara.
«Alcune foto saranno esposte già dalla settimana di Pasqua alla Birreria Filz di San Donà».
In attesa quindi di vedere altre opere esposte, una buona notizia per Sara: la ripresa della stagione dei temporali!