Territorio

Grande Guerra, il comune di Pramaggiore alla costruzione del monumento ai caduti nella città di Bella

14 Gennaio 2021
Il 17 marzo 2019 nell’area monumentale di Nuraghe Chervu, alle porte della Città di Biella (Piemonte), è stato inaugurato un vasto lastricato a opus incertum, che attualmente conta oltre 250 pietre provenienti da vari comuni del territorio. Il progetto, ideato dal circolo sardo cittadino Su Nuraghe, vuol essere uno dei monumenti ai Caduti della Grande Guerra più importanti del Paese e sarà costituito da pietre di riuso provenienti dai comuni di tutte le parti d’Italia.
 
«Le pietre sono materiale recuperato dal rifacimento di vecchie pavimentazioni, lastre accantonate nei magazzini comunali, abbandonate magari da decenni. Alcune hanno una loro storia, sempre legata al territorio di origine, che le rende speciali. Altre sono state intagliate e fatte incidere appositamente per l’occasione – spiegano gli ideatori del progetto –. Tutte recano scolpito sulla facciata calpestabile il nome del Comune di provenienza e il numero dei suoi Caduti durante la Prima guerra mondiale».
 
Nei prossimi giorni, anche dal comune di Pramaggiore partirà quindi la propria “Pietra della memoria”.
«Il Sindaco della Città di Biella, Claudio Corradino, ed i membri del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”, hanno invitato la nostra Amministrazione a partecipare alla realizzazione del Monumento commemorativo dei caduti della Grande Guerra di tutta Italia – esordisce Manuela Barbiero, assessora alla cultura del comune di Pramaggiore –. Riteniamo che ciò rappresenti un progetto ambizioso ed ammirevole: tutti i Comuni del nostro amatissimo Paese sono stati purtroppo colpiti dall’evento tragico della Prima Guerra Mondiale; ricordare insieme tutti coloro che hanno pagato con la propria vita è nostro dovere e spinta all’unità nel cordoglio e nel rispetto, che mai dobbiamo dimenticare.
Condividiamo l’obiettivo che la Città di Biella si pone con quest’opera: rinvigorire e tramandare la memoria collettiva».
 
L’amministrazione ha quindi accolto con favore l’invito e ha preparato la propria pietra, che verrà inviata prossimamente a Biella.
«Si tratta di una pietra di riuso che è stata scalpellata a mano dal nostro concittadino Antonio Caivano – prosegue l’assessore Barbiero –. Egli ha preferito non effettuare una incisione, ma lavorare con grande pazienza, per un giorno intero, per realizzare in positivo le scritte “Pramaggiore” ed il numero “113”, che corrisponde ai caduti del nostro territorio. Successivamente ha poi scalpellato sul lato destro il confine della Regione del Veneto con il Friuli Venezia Giulia e segnato con un puntino la posizione che corrisponde al Comune.
Al Sig. Caivano va la nostra gratitudine per l’amore che ha riversato su questa piccola ma significativa opera».
 
Nel 2018, inoltre, l’intero Paese ha celebrato il centenario dalla conclusione del primo conflitto mondiale. Per tale celebrazione, il comune di Pramaggiore ha partecipando alla pubblicazione di un testo scritto dal Prof. Simone Cusin, allora insegnante di Storia ed Italiano presso la Scuola Secondaria di I grado, e dal Sig. Roberto Romanin, più volte appassionato e assessore di Pramaggiore.
«La presentazione di questo curatissimo libro – conclude Barbiero – è stata occasione felice per nominare Pramaggiore quale “Terra di Pace”, titolo con cui abbiamo assunto l’impegno di farci promotori dei diritti umani e della pace.
Il ricavato della vendita del libro è stato impiegato dagli autori per acquistare materiale didattico per la Scuola Sec. di I grado di Pramaggiore, per un valore di circa 1.600 euro.
Invieremo in dono due copie del libro, al Sindaco della Città di Biella ed al Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”».
 
 
(Nella foto, il Sindaco Fausto Pivetta con la pietra commemorativa)