Rosanna Conte, da Ue nuovo schiaffo al turismo balneare
19 Giugno 2020L’eurodeputata Rosanna Conte interviene contro la risoluzione su turismo e trasporti del Parlamento europeo che avrebbe dovuto affrontare la crisi in corso e le prospettive di rilancio.
«Ancora una volta l’UE ha voltato le spalle al nostro turismo – commenta l’eurodeputata –. Turismo e trasporti sono i due settori più colpiti dalla pandemia, e che pertanto hanno bisogno di risposte concrete. Ma dall’Europa finora non è arrivato nulla.
A peggiorare il quadro, ci sono poi delle proposte come il voler promuovere un brand Ue turistico, anziché valorizzare le specificità nazionali, o la richiesta di un certificato di sostenibilità turistica e di certificati-sigilli europei per la sicurezza dei viaggi, senza che siano chiari i criteri e i meccanismi su cui si baserebbero».
Tra le bocciature del Parlamento europeo anche l’emendamento alla risoluzione comune per il settore del turismo costiero con cui si chiedeva l’esclusione delle concessioni balneari dalla direttiva Servizi, la famigerata “Bolkestein”.
«Un altro schiaffo al nostro turismo – spiega Conte –. Si pensi che secondo quanto stima la stessa Commissione europea nella sua proposta per il Recovery fund, il comparto avrebbe bisogno di 161 miliardi di investimenti aggiuntivi, vale a dire quasi 5 volte quelli di cui ha giustamente bisogno il settore della sanità. Ma al momento quanti ne sono stati previsti? Zero. Già, perché finora, a parte le parole di vicinanza e le promesse d’impegno da parte dell’Esecutivo, non abbiamo visto un piano che sia uno per il turismo. È mancato un piano coordinato per la riapertura delle attività turistiche e le stesse linee guida varate dalla Commissione non hanno impedito ad alcuni governi di approfittare della situazione per fare concorrenza sleale ai Paesi più colpiti dal coronavirus, tra cui l’Italia. Alla faccia della solidarietà europea sancita nei Trattati. È vero, adesso le frontiere interne all’Ue sono state riaperte, ma il danno purtroppo è stato fatto. Un danno a cui si aggiunge un’altra gravissima carenza, quella cioè di un piano di ripresa con l’assenza di strumenti di finanziamento concreti e specifici a beneficio dell’ecosistema turistico».