Cronaca

San Donà, consegnati 9 alloggi Ater ristrutturati

4 Giugno 2020

Giornata di consegna degli alloggi a San Donà. Tra la mattina e il pomeriggio di oggi l’Ater ha affidato le chiavi delle abitazioni a 8 nuclei familiari – nei prossimi giorni se ne aggiungerà un altro – che sono risultati assegnatari del bando di edilizia residenziale pubblica.

Sette di queste case si trovano a San Donà e due nella frazione di Mussetta di Sotto, hanno una dimensione che varia dai 42 ai 94 metri quadrati (in base al numero degli inquilini che andranno a viverci), e si trovano all’interno di edifici Ater, il più recente costruito nel 2008 e il più longevo nel 1956.

«Sono felice di queste nuove assegnazioni. Nonostante le difficoltà e le restrizioni per l’emergenza sanitaria proseguiamo a pieno ritmo con la riqualificazione e la consegna degli alloggi in tutta la Città Metropolitana – spiega il presidente dell’Ater di Venezia, Raffaele Speranzon –. È importante riuscire a dare una risposta in termini abitativi agli assegnatari aventi diritto, soprattutto in tempi così difficili».

«Oggi abbiamo evitato la classica cerimonia di consegna delle chiavi – aggiunge il presidente – per evitare il rischio di creare assembramenti: gli operatori dell’Ater hanno preso appuntamenti in orari diversi con i nuovi inquilini e, con l’ausilio dei dispositivi di protezione che il periodo impone, hanno mostrato le nuove case alle famiglie, consegnando loro le chiavi».

L’Ater di Venezia ha svolto lavori di riqualificazione sui 9 appartamenti che si erano liberati, rendendoli nuovamente disponibili agli assegnatari. I nuclei familiari che da oggi diventano a tutti gli effetti inquilini dell’Ater sono variegati: vi sono persone sole e famiglie, in un caso anche con un anziano, per un totale di una quindicina di persone.  Le consegne degli alloggi sono iniziate questa mattina e sono proseguite nel pomeriggio con appuntamenti a distanza di circa mezz’ora: operatori e inquilini sono entrati negli alloggi muniti di mascherine.

«Il nostro obiettivo – conclude Speranzon – è riuscire a ristrutturare e riqualificare il maggior numero di appartamenti del nostro patrimonio per rimetterli nel circuito delle assegnazioni in breve tempo, dando così una risposta alla richiesta abitativa dei cittadini che hanno il diritto di vedersi assegnare un alloggio pubblico».